domenica 2 gennaio 2011

LA RIFORMA GELMINI E' LEGGE



Finalmente dopo lunghi disordini, proteste senza significato, incendi e terrorismo, è stata approvata questa legge sull’università.
Quelle baronie, quello stile sessantottino, quegli sprechi economici che hanno una coda di lunghi anni, quella dottrina impositiva e sinistroide che ha dominato una vita nelle scuole, il tutto verrà “per fortuna” messo in castigo.
Forse si aprirà una nuova porta o meglio un portone, quello della meritocrazia per tutti, anche per gli studenti che vergognosamente hanno contestato, mettendo a ferro e fuoco le strade e aggredendo perfino le forze dell’ordine. Cos’è che hanno reclamato in sostanza?
Sono certo se avessimo domandato ad almeno il novanta per cento dei manifestanti, la causa di questa loro rivolta, avrebbero risposto, “ma non so”.
Bisogna proprio dire che quanto abbiamo assistito  nel periodo prenatalizio è stato un atto deplorevole miserevole e pietoso, l’esempio più sbagliato e il modello più esatto dell’ignoranza che si potesse mostrare a un’intera comunità.
Ancor più scandaloso è stato il programma televisivo del signor Santoro che, col suo classico metodo da Stalinista non solo cercava di giustificare quei teppisti, ma era chiara ed evidente la sua incitazione che gli trasmetteva, vale a dire la volontà di scagliarsi non  tanto contro la scuola ma contro il governo.
Cosa c’è stato dietro tutto questo caos? Una mossa Politica? Oppure una strategia per cercare di far cadere il governo? Potrebbero essere delle ipotesi molto plausibili. Sicuramente se questo fatto accaduto fosse stato un film, nel suo retroscena ci sarebbe stato l’Antiberlusconismo e lo stesso avrebbe avuto anche un altro ruolo, quello del protagonista invisibile.
Cari studenti, ragazzi assidui frequentatori dei centri sociali, è giunta l’ora che vi mettiate a studiare e, se non né avete voglia, non infastidite chi cerca di realizzarsi nella sua vita con lo studio, sacrificandosi economicamente e impegnando gran parte del loro tempo.  
Cercate di aiutare a concretare tale legge, a rendere la scuola come il reale strumento della formazione e dell’educazione, non della distruzione e del disfacimento poiché questo sarebbe un male per tutti anche per voi stessi.
Termino questa mia nota, riferendomi alle sommosse accadute nei giorni scorsi colme di slogan, ribattendo con un altro detto: meno protesta, più proposta sempre e comunque per la collettività studentesca e non per il singolo individuo.
Costruiamo un’anima sociale con Ordine Studentesco si può.


    IL RESPONSABILE DI OS
           Marco Corinaldesi



0 commenti:

Posta un commento